Chi vorrebbe un ecomostro nel proprio cortile?
Brutta razza gli ecomostri. Si presentano con diverse sembianze: a volte sono autostrade e viadotti, giganteschi termovalorizzatori, cave, centrali elettriche. Oppure assumono l’aspetto di edilizia residenziale, un eufemismo per definire orrendi casermoni in cemento armato destinati a diventare abitazioni e uffici.
Gli ecomostri non risultano molto simpatici, in effetti non meritano simpatia e neppure accoglienza. Dove arrivano loro sparisce il territorio, inteso nella sua reale sostanza di insieme di ambiente ed umanità.
In genere vengono imposti, giustificando la loro costruzione come essenziale per il futuro, da leggere come crescita economica e progresso. Peccato che tali benefici in realtà si traducano in tutt’altro. Gli ecomostri hanno questa peculiare prerogativa: sono concepiti senza l’approvazione di chi dovrà conviverci.
Di per se le convivenze sono affare delicato e problematico, in questo caso l’arrivo di un neo ecomostro porta con se strumentalizzazioni e paradossi che sfociano in conflitti e sindromi da NIMBY e BANANA.
Brutto, bruttissimo affare! Ma, or dunque, l’ecomostro di cui sto scrivendo chi è? Esso non è vivo, eppure vive.. Stephen King gli fa un baffo. Esso è un divoratore.
Signore e signori, a voi la terribile anteprima de..
il Cubo Malefico!
Proprio lui, lo potete vedere in diapositiva in calce al post. Un magazzino robotizzato alto 30 metri, largo 60 e lungo 100. Niente male per un ecomostro in fasce.
Naturalmente, per fare posto a questo gioiello di architettura industriale verrà abbattuto un antico mulino classificato come Bene storico e testimoniale, e spostato l’alveo del Canal Torbido, opera idraulica risalente al 1200.
Tanto rumore per un mucchio di vecchie pietre e un rigagnolo rifugio di chissà quali bestiacce.. Ebbene si. Il Cubo Malefico sarà nel cortile mio e in quello di molti altri da queste parti. Ancora non vi rendete conto di come diventerà il piccolo da grande? Eccolo!
Il Comitato Bazzanese Ambiente e Salute può spiegarvi tutto al riguardo, e vi assicuro che non soffre di nessuna sindrome.
N.d.A.: ho realizzato il Cubo Malefico in digitale, con il programma open source GIMP.
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