mercoledì 24 marzo 2010

Progetto Takhi – step by step 1

 

 Takhi step 4

Work in progress - Equus ferus przewalskii

Dalla prima veloce  stesura di colore, usato diluito per imprimere la tela, al secondo passaggio che già definisce meglio il cavallo a sinistra. Sto procedendo con il mio dipinto, anche se più lentamente di quanto vorrei a causa di forza maggiore.. Anzi, meglio definirla soverchiante, rende meglio l’impedimento.

C’è ancora un sacco di lavoro da fare su entrambi i Takhi, per mostrarvi l’evolversi del dipinto e seguire meglio i diversi  sto lasciando il cavallo a destra appena abbozzato. Lo sfondo è soltanto accennato anche se la scelta di questi toni caldi è quella definitiva.

 

Takhi step 5

I colori ad olio idrosolubili che sto usando per la prima volta si stanno rivelando una piacevole scoperta e, come dire, me gustano proprio!

Al prossimo step!

giovedì 11 marzo 2010

Lavori in corso

Takhi step 1

Il mio progetto Takhi prende il via, sono iniziati i lavori.

Ricerca in rete di documentazione e foto. Molte foto, dal momento che la Mongolia non è dietro l’angolo e non ho la possibilità di osservare i ‘modelli’ dal vivo.

Takhi step 2

Dopo un po’ di.. scarabocchi e fogli buttati, riesco a definire un primo schizzo base. Qui ve lo presento pulito.

Takhi step 3

I dipinti che ho in mente sono al momento due: un ritratto in primo piano e un secondo che comprenderà tre cavalli a figura intera. Userò i colori ad olio idrosolubili, sono molto curiosa di provarli. Nel mio esiguo spazio vitale è un problema adoperare i solventi per la pittura ad olio classica, rischio di stordirmi con l’essenza di trementina..

Sono pronta per passare lo schizzo sulla tela e iniziare la prima stesura di colore. Vi aspetto al prossimo post!

lunedì 8 marzo 2010

Progetto Takhi

Takhi  significa Spirito.

E’ il nome con cui le popolazioni mongole chiamano il piccolo cavallo rustico e selvaggio  che condivide con loro gli ampi spazi  della steppa e le colline della Mongolia. Da lui, circa 5.500 anni fa, derivano i primi cavalli domestici che dal Gobi e dal vicino Kazakhstan hanno colonizzato dopo duemila anni l’Europa, l’Africa e quindi le Americhe e l’Oceania. E’ il nome dell’unico autentico cavallo selvaggio rimasto su questa Terra.

Cacciato come trofeo e per procurare il muco della sua gola per i riti degli sciamani asiatici, o catturato per rifornire i giardini zoologici, nel 1968 fu avvistato per l’ultima volta nel Gobi e dichiarato estinto allo stato libero. Destino  condiviso con il Tarpan (estinto agli inizi del ‘900), ma il Takhi o Equus ferus Przewalskii  ha avuto una chance: gli esemplari in cattività hanno permesso nel 1992, dopo 30 anni di paziente lavoro,  di reintrodurre nel Gobi i loro discendenti.

La Fondazione FPPPH e il Gruppo ITG International Takhi-Group si stanno occupando del ritorno del Takhi e della sua salvaguardia nell’ Hustai National Park.

L’ ITG International Takhi-Group ha una fan page su Facebook.


International Takhi Group

Non sappiamo ancora se per il Takhi ci sarà un lieto fine,  la specie è tuttora considerata ad alto rischio di estinzione e ci sono solamente 140 cavalli presenti e monitorati nel parco.

Questa è la vera storia di Spirit, il finale è ancora tutto da scrivere, farla conoscere è aiutarlo.

lunedì 1 marzo 2010

Animalia production


A volte ho delle illuminazioni improvvise. Scongiurato il pericolo di rimanere fulminata, stanotte per esempio mi sono persa nei meandri del mio pc e ho scoperto Windows Movie Maker. Una buona scusa per fare tardi..