domenica 28 febbraio 2010

Bologna

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Portici

Bologna è chiamata in molti modi. Bologna la Grassa, la Ghiotta, la Dotta, la Rossa.. Per me è anche Bologna la Siberiana!

In pieno inverno il suo clima è prettamente continentale con tendenza al circolo polare artico e nemmeno una giornata di sole riscalda l’aria gelida e tagliente, talmente fredda da gelare anche gli odori che sono tipici del centro storico. Odori di cortili nascosti e cantine impregnate di umidità e di Tempo,  mescolati a quelli  che fluiscono tiepidi dai bar e dalle cucine dove si sta preparando il ragù; quello acre lasciato dai gatti cittadini per marcare il loro territorio tra una colonna e l’altra dei portici e gli scarichi di auto e motorini che sfrecciano sobbalzando sul pavé . Niente di tutto questo, solo  pulito odore di gelo.

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Cortili

Un portone aperto e si scoprono cortili e logge ovunque.

E poi il centro pulsante, la Piazza..

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La fontana del Nettuno

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La basilica di San Petronio e Piazza Maggiore

A questo punto del giro turistico è obbligatoria una sosta al caldo, magari in una libreria o due e fino a che le mie estremità non si siano scongelate..

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Le Due Torri - Garisenda e Degli Asinelli

Sembra che il mio destino quando vado in città sia quello di trovare i monumenti  impacchettati in lavori di restauro..

La Torre degli Asinelli (97,20 metri) è la più alta d'Italia, la Garisenda ora è alta solo 48 metri ma ha tutta l’intenzione di strappare il primato di torre più pendente d’ Italia a quella di Pisa: il suo strapiombo è di 340 cm ed è iniziato all’epoca della sua fondazione nel XII secolo.

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Canale delle Moline

Bologna è anche una città di acque e di canali , la maggior parte dei quali scorre adesso interrata. Da questo scorcio  si vede il Canale delle Moline, che ospitava ben 15 mulini nel passato. Volendo ci sono diversi percorsi per una visita diversa della città, nel sottosuolo.

Non che sia difficile, a Bologna, ritrovarsi nel passato: è impregnata di storia in ogni angolo e mattone. Qui sono vissuti e si sono avvicendati popoli da sempre, dai primi insediamenti villanoviani agli Etruschi, dai Galli Boi ai Romani, Bizantini, Longobardi..

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Porta Galliera

Porta Galliera è una delle sette porte rimaste  della terza cerchia di mura.

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Ingresso dei Giardini della Montagnola da Via Indipendenza

I Giardini della Montagnola furono creati artificialmente a seguito della demolizione della Rocca di Galliera, fatta costruire da un legato pontificio per controllare la città da una zona sopraelevata. Ma i bolognesi, insofferenti del giogo papale, la rasero al suolo per ben cinque volte. L’attività cittadina è sempre stata.. movimentata!

Quante cose a Bologna, eppure io che ci sono nata la conosco appena.

venerdì 12 febbraio 2010

Coccinelle valentine

Coccinellevalentine_wm 

Io e San Valentino non andiamo molto d’accordo, di conseguenza preferiamo ignorarci a vicenda.

Ma il parentado di Vanesia e dintorni che sta svernando da me ha un’altra opinione della festa degli innamorati e, dopo il volo acrobatico, sono costretta a sopportare anche le loro effusioni.

Buon San Valentino.. (Sgrunt!)

lunedì 1 febbraio 2010

Faol il Lupo

Faol il Lupo (3)


Febbraio è Imbolc, la festa della luce che si impone lentamente sul buio dell’inverno. Secondo il calendario celtico il primo giorno di questo mese è dedicato a una delle quattro Feste del Fuoco e alla dea del triplice fuoco Brigit: il fuoco della fucina, il fuoco dell’ispirazione artistica e quello della guarigione.

Febbraio è Faoilleach, il mese di Faol il Lupo.

I sentieri nascosti delle foreste sono battuti da Faol il Lupo, Faol l’Ombra. L’Ombra è la parte più nascosta e profonda del Se, capace di una grande forza interiore che spesso spaventa perché sconosciuta, mai esplorata.

Faol porta fiducia, apprendimento e intuizione; è l’animale totemico che guida a superare le barriere e a conoscere i propri poteri e forza interiori.

Merlino vagava come un pazzo nella foresta, correndo il rischio di smarrirsi e morire al sopraggiungere dell’inverno, ma incontrò un vecchio lupo. Faol fu per lui un amico e un alleato e lo condusse attraverso sentieri e luoghi che non furono più sconosciuti e spaventosi. Faol gli insegnò ad aver fiducia in se stesso e a non temere e rifiutare il Se nascosto e sconosciuto.


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